domenica 16 dicembre 2012

un mese di ritorno

Mancava poco al mio rientro in patria e, tra la poca gente incontrabile nell'isola in periodo freddo, riuscivo a trovare assurde somiglianze. L'amico del fontanero (troppo bella questa traduzione di idraulico, vero?!) era identico al prof dell'uni (che non vedo da annissimi), la ragazza che correva coi capelli neri era (mi pare ancora strano che non fosse lei) quella che suonava la fisarmonica coi tre lorienti*, mia sorella penso si sia trasferita nell'isola e non me l'abbia detto perché la vedevo passare in macchina almeno ogni 3 giorni...
Sarà la mancanza della terra natale che mi sta facendo credere di essere a casa? Come quando uno prende un virus: il corpo reagisce per sconfiggere il male. Ero forse malata di "mancanza d'italy" che i miei occhi, per farmi star meglio, cercavano di ingannarmi? Mah...non mi pareva! avevo trovato un bell'equilibrio... io coi miei 2 uomini. Mi sembrava di starci anche piuttosto bene! Certo ,la situazione io+lui+lui o lui+io+lui o lui+lui+io a volte diventava pesante... è difficile per un essere femminile non avere un altro essere femminile con cui sfogarsi dei vari problemi/danni/noie portati dai maschi dominanti. O con cui semplicemente parlare di estetiste/trucchi/vestiti senza dover rispondere a domande tipo "ma ti serve veramente quel paio di scarpe?"  E succedeva anche, con tutta questa poca gente e tranquillità, di rimpiangere i frastornanti centri commerciali (dove aver più scelta di scarpe!)! ma tutto sommato arrivata a novembre a una parte di me dispiaceva tornare. Cos'erano allora tutti questi rimandi alla mia terra?!

Che ora, dall'altra parte del mio mondo, mi capita il contrario. In piazza ho visto passare la commessa dell'eroski (supermercato dell'isola. Che qui sarebbe un mini-nano market...). E giuro che quello che ho visto camminare col cane è il fotografo Juan. Sì, quello coi capelli lunghi e trasandato che fa le foto ai turisti in spiaggia. Ho visto anche il suo camioncino-roulotte! Non so bene dove abbia messo la barchetta... ma forse qui lo lasciano dormire nel camperino improvvisato...(lì invece il campeggio è vietato e non gli è permesso dormire nella sua umile dimora! allora mette il furgoncino a ridosso del mare, in spiaggia parcheggia la sua barchetta e lì passa le notti... e' così poetico!).

Che dite? Pensate che ora sia malata di "mancanza d'isla"?

Che sia grave?

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*tre lorienti: non sapete cosa sono??? vi viene in mente almeno il presepe?? beh, potreste ritenervi fortunati. Durante le festività natalizie, Nel mio paesello asolano ci sono le solite usanze: albero-presepe-messa solenne-scambio dei regali E i tre lorienti. In sostanza un gruppo di circa 15-20 persone (ma non ci sono limiti, chi vuole si unisce) passa, di sera, per le vie del paese cantando a ritmo di fisarmonica e bussa alle porte per chiedere un'offerta per questa o quella buona azione.
E' una cosa molto folcroristica e credo che ci voglia spirito di gruppo e passione perché di solito si fa verso le 9 di sera con il gelo che si posa sulle spalle. Il problema è che non è facile neanche per chi sta dall'altra parte.. gli infreddoliti cantanti e suonatori suonano al cancello, esci a portar l'offerta che riponi nel sacco che tiene il bambino più piccolo e poi? tu vorresti rientrare in casa al calduccio... quelle persone sì, le conosci, ma così in gruppo, col buio, dall'altra parte del cancello... ti mettono un po' in imbarazzo... e poi stanno tutti cantando... devi proprio star lì a sentire la canzone? Sì. Perché stanno cantando per ringraziarti dell'offerta. Pensi che rientrando prima della fine della canzone fai un piacere anche a loro così smettono di sgolarsi e vanno dai vicini. No. La prassi prevede che si finisca tutta la canzone. Anche se neanche il cane è più dall'altra parte del cancello per il troppo freddo. Indi tu stai lì, col sorrisino ebete e guardi il gruppo. Vestiti con così tanti strati e con questo buio non ti pare di riconoscere nessuno. Allora guardi altrove, ti fissi sui tuoi piedi perché loro cantano ma intanto guardano te. E vedi che hai le ciabatte della nonna, il calzetto a righe che fa a pugni con la gonnellina scozzese...E preghi che finisca sto momento. E sul più bello? Riparte la terza (o quarta?) strofa. Così tu perdi la pazienza, fai un cenno di saluto e un inchino per ringraziare e "ciao ci si vede grazie di tutto io me ne vado e se il prossimo anno non sono a casa tanta pazienza". Ecco. La nostra usanza. E vi informo che la mia via è una strada di mezzo tra due frazioni. cosa significa? che da noi suonano due volte. yeeeeeeeeeee!!!!!!!!
"...siamo qua dai tre lorienti
ché abbiam visto la gran stela
...che l'è nato el Redentore
vi preghiamo d'un favore
n'altro an ritornaremo
se ghe piasarà al Signore..."

dato che ci siamo... Buone Feste!!! ...con l'albero di San Francesc!
(troppo bello vedere un pino, intruso tra le palme!)